Io non ti capisco, io mi lascio andare freccia nel futuro. E tu che parli di affinità, i tuoi riflessi di vanità, falso di un tramonto il senso delle cose.
Condannate a non lagnarsi mai il maschio è innamorato se lo fa è un meccanismo inafferrabile se solo invece di scarpe con i tacchi avessi un paio d’ali io volerei da te.
Due braccia grandi per abbandonarmi dentro se la notte avevo un po' paura Occhi profondi per cui ero un libro aperto senza dire neanche una parola Aveva mille modi buoni per svegliarmi quando non volevo andare a scuola E mi chiedevo mentre le guardavo i piedi questo angelo perche' non vola
Figli innamorati che ti svegliano di notte e non ti fanno dormire Figli spaventati dalla droga violentati che si lasciano morire Figli ormai lontani come sudano le mani quando suonano alla porta Figli delicati sempre in casa coccolati ma il domani che scoperta.
Quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto e quell'aria da bambina che non glielo detto mai ma io ci andavo matto e chiare sere d'estate il mare i giochi e le fate
Io ed i miei occhi scuri siamo diventati grandi insieme con l'anima smaniosa a chiedere di un posto che non c'è tra mille mattini freschi di bicicletta, mille e più tramonti dietro i fili del tram ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me...
Me ne vado nella notte logorando strade Han lavato il cielo ed ora e' ad asciugar sui muri Come quando i miei si vomitavano parole Ed allora mi mandavano a giocare fuori
Mamma, son tanto felice perché ritorno da te. La mia canzone ti dice ch'è il più bel giorno per me! Mamma son tanto felice... Viver lontano perché? Mamma, solo per te la mia canzone vola, mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi le tue calzette rosse e l'innocenza sulle gote tue due arance ancor piu' rosse e la cantina buia dove noi respiravamo piano e le tue corse, l'eco dei tuoi no,(oh no) mi stai facendo paura
In un mondo che non ci vuole piu' il mio canto libero sei tu e l'immensità si apre intorno a noi al di la del limite degli occhi tuoi nasce il sentimento
Il carretto passava e quell'uomo gridava gelati al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli
Noi due non ci parliamo noi due non ci vediamo noi due due foglie cadute dallo stesso ramo noi due che dell'errore abbiamo fatto l'amore noi due due arterie diverse dello stesso cuore
Ricordati di me, questa sera che non hai da fare, e tutta la città è allagata da questo temporale e non c'è sesso e non c'è amore, ne tenerezza nel mio cuore. Capita anche a te di pensare che al di là del mare vive una città dove gli uomini sanno già volare, e non c'è sesso senza amore, nessun inganno nessun dolore, e vola l'anima leggera.
Autostrada deserta al confine del mare sento il cuore più forte di questo motore Sigarette mai spente sulla radio che parla io che guido seguendo le luci dell'alba
Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla, come i pini di Roma la vita non li spezza, questa notte è ancora nostra, come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati.
Quando nasce un amore non è mai troppo tardi scende come un bagliore da una stella che guardi e di stelle nel cuore ce ne sono miliardi quando nasce un amore, un amore.
Non ci fermeranno le paludi o la neve, la tua capitale oramai s'intravede, giorno dopo giorno la tua vita cavalco... Sono il generale più crudele del fronte, non faccio prigionieri e la mia spada è lucente, terra dopo terra ogni tua fortezza io assalto...
Vivo ricopiando yesterday e sone sempre in mezzo ai guai. Vivo e ti domando coso sci, ma, specchio, tu non parli mai. Io che non potrò mai creare niente, io amo l’amore ma non la gente, io che non sarò mai un Dio.
Vivo per lei da quando sai la prima volta l’ho incontrata, non mi ricordo come ma mi è entrata dentro e c’è restata. Vivo per lei perchè mi fa vibrare forte l’anima, vivo per lei e non è un peso.
Siamo come cassetti dove puoi curiosare Dimmi cosa ti aspetti c'è una chiave se vuoi Prova a farne buon uso E il mio lascia passare nel mio cuore deluso solo tu ci puoi entrare Considera il fatto che sono impaurita dall'ultima storia
Dietro ogni momento tu ci sei individuo dove vai ogni cosa mi ricorda un po’ di noi Le occasioni che ho lasciato volano lontano come te e non c’è modo per riviverle
Non è stato poi certo facile tornare qui da te Avrei voluto scappare lontano ma molto lontano E non chiederti se… se... L’ultima volta che hai rubato il giorno al mondo Era per me o forse non ero al corrente Che il tempo a quel tempo correva anche per lui
Io non so parlar d'amore l'emozione non ha voce e mi manca un po' il respiro se ci sei c'è troppa luce la mia anima si spande dove musica d'estate poi la voglia sai mi prende e si accende con i baci tuoi
Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso eccola qua. Lei è partita per le spiagge e sono solo quaggiù in città sento volare sopra i tetti un aeroplano che se ne và. Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo, per me mi accorgo di non avere più risorse senza di te
Questa è la storia di uno di noi, anche lui nato per caso in via Gluck, in una casa, fuori città, gente tranquilla, che lavorava. Là dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà?